Donna
Denudata della tua morale
in un perverso mondo sessuale,
con il tuo corpo prestato a dei maiali
tra quelle bestie che non hanno uguali.
Donna t’hanno chiamata in ogni tempo
ma della tua dignità hanno fatto scempio,
fucina di creazione fu il tuo grembo
adesso un‘arca di piacere e godimento.
Né leggi né parole in tua difesa
nessuna luce vera s’è mai accesa
le strade lastricate di violenze
scarpette rosse a simbolo di niente!
Un genere diverso t’hanno dato
quello di femmina alla fine fu il tuo stato
creando differenza a tuo danno
e questo fu il gioiello dell’inganno
dell’uomo che divino fu creato
per essere da te poi separato
ma inutile fu spaccare il cielo
tu non mangiasti il frutto di quel melo
tu sei l’altra metà che tolse il velo!
Marcello Soro
08.03.2017