Omaggio ad Amatrice
Pietre e polvere e sudore,
Un gemito flebile evapora nell’aria.
Gli fa eco un grido di dolore
che agghiaccia anche le rughe più profonde e
si arresta di fronte allo scroscio di mani
che risuonano in quel cimitero a cielo aperto
per un’altra vita salvata.
Un corpicino morbido
che ha deciso di vivere con il suo tragico ricordo
che si sovrappone come una velina
su altri ricordi, sulle passeggiate allegre
lungo il corso all’imbrunire,
Illuminato dai lampioncini ai lati,
con la loro luce riflessa sulle vetrine,
in uno scorrere pacificante lungo tutto il paese.
Il cielo è cupo, il rosso velato dei vespri è solo un ricordo,
ora si è chiuso e sa di metallo, opprime senza colore
e chiude la vita e spegne la gioia.
Amatrice sobbalza, in un respiro affannoso,
migliaia di occhi rincorrono le proprie lacrime
che bagnano la polvere, sempre più giù,
in un buio di speranza che perde il passato
e che lega il futuro a due piedini
che sbucano dal cemento e dai sassi!
28.08.2016
Marcello Soro